In Italia i soggetti fiscali si distinguono in 4 gruppi:
- privati cittadini, nati in Italia e nati all'estero ma residenti in Italia
- liberi professionisti e ditte individuali (commercianti, artigiani etc...)
- società (S.r.l., S.p.a., etc..)
- associazioni
I soggetti appartenenti ad ogni gruppo hanno degli identificativi fiscali diversi e ogni identificativo ha le proprie regole.
Nel dettaglio:
- privati, codice fiscale: codice alfanumerico di 16 caratteri 3 per il cognome, 3 per il nome, ultime due cifre per l'anno di nascita, la lettera (da a a z) per il mese di nascita, il giorno di nascita, il codice catastale del comune di nascita, il codice di controllo. Se nati all'esterno il codice catastale è rappresentato da una Z e il codice della nazione di nascita
- liberi professionisti e ditte individuali: codice fiscale come per i privati; partita iva è numerico lungo 11 caratteri
- società: partita iva e codice fiscale sono entrambi numerici; divergono se la società cambia residenza fiscale, in quanto la società dovrà chiedere una nuova partita iva; il codice fiscale invece non cambierà mai
- associazioni: partita iva e codice fiscale sono entrambi numerici di 11 cifre e per alcune associazioni può non esistere il codice fiscale
Dal 2019 i dati fiscali sono necessari per la fatturazione elettronica. Per i soggetti non privati è obbligatorio anche il codice SDI, che può essere uguale a 7 zeri se non lo si possiede e si utilizza il servizio dell'Agenzia delle Entrate per la ricezione delle fatture elettroniche.
Il codice SDI invece è un codice o numerico o alfanumerico ma sempre lungo 7 caratteri.
La mail PEC invece è sempre facoltativa.
In Italia la partita IVA Europea, ossia IT00000000000, non è necessaria. Comunque se è attivata perché si è un soggetto Intrastat può essere specificata.
I controlli sono sempre formali in quanto l'Agenzia delle Entrate non permette di accedere automaticamente ai suoi servizi per un controllo effettivo dei dati.